La sentenza della Cassazione n. 28212 del 2025 si occupa di chiarire i criteri di riconoscimento dell’indennità di accompagnamento, una prestazione assistenziale prevista per i soggetti affetti da disabilità grave o in condizione di totale o parziale autonomia compromessa, che necessitano di assistenza continua per le attività di vita quotidiana.
**Contesto e normativa di riferimento:**
L’indennità di accompagnamento è riconosciuta ai soggetti che, a causa di infermità o menomazioni, si trovano in condizioni tali da non poter deambulare autonomamente o di dover essere assistiti durante gli spostamenti. La normativa di riferimento principale è rappresentata dall’articolo 1, comma 3, della legge 18 febbraio 1989, n. 44, e successive integrazioni.
**Principali elementi della decisione:**
- La Cassazione ha ribadito che l’indennità di accompagnamento spetta non solo ai soggetti totalmente impossibilitati a deambulare, ma anche a coloro che, pur mantenendo una capacità di deambulazione, si trovano in condizioni di grave difficoltà che rendono necessaria l’assistenza continua.
- La valutazione della condizione di difficoltà nel deambulare deve considerare non solo aspetti fisici, ma anche la necessità di assistenza per svolgere le attività quotidiane o di accompagnamento durante gli spostamenti.
- La sentenza insiste sull’importanza di una valutazione complessiva e approfondita della situazione del soggetto, anche attraverso le relazioni mediche e le relazioni sociali, per determinare la sussistenza dei requisiti richiesti per il riconoscimento dell’indennità.
**Criteri di riconoscimento:**
- La presenza di una menomazione che compromette significativamente la capacità di deambulare, anche se non in modo totale.
- La necessità di assistenza continua per gli spostamenti o per le attività di vita quotidiana.
- La valutazione deve essere fatta in modo oggettivo, considerando le reali condizioni di difficoltà e non soltanto l’esistenza di una menomazione diagnostica.
**Implicazioni pratiche:**
- Le Commissioni mediche devono adottare un approccio rigoroso e approfondito, valutando la reale situazione del soggetto e non limitarsi ad un giudizio esclusivamente basato sulla diagnosi.
- La richiesta di indennità di accompagnamento deve essere supportata da adeguata documentazione medica e sociale che attesti la necessità di assistenza continua.
**Conclusione:**
In sintesi, la Cassazione n. 28212 del 2025 ha ribadito che l’indennità di accompagnamento spetta anche a quei soggetti che, pur deambulando, si trovano in condizioni di grave difficoltà che rendono necessaria l’assistenza durante gli spostamenti o le attività quotidiane. La decisione sottolinea l’importanza di una valutazione complessiva e umana, al di là delle mere diagnosi mediche, per garantire il diritto all’indennità a tutte le persone che si trovano in condizioni di reale bisogno.
Nessun commento:
Posta un commento