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31 luglio 2025

La sentenza della Cassazione n. 27731 del 2025 affronta un tema importante riguardante l’applicazione del Daspo a soggetti trovati in possesso di oggetti offensivi o pericolosi, anche se tali oggetti vengono rinvenuti all’interno di veicoli di proprietà dell’indagato o comunque sotto il suo controllo, in un contesto che riguarda l’attività di tifoseria organizzata (ultras).

 

La sentenza della Cassazione n. 27731 del 2025 affronta un tema importante riguardante l’applicazione del Daspo a soggetti trovati in possesso di oggetti offensivi o pericolosi, anche se tali oggetti vengono rinvenuti all’interno di veicoli di proprietà dell’indagato o comunque sotto il suo controllo, in un contesto che riguarda l’attività di tifoseria organizzata (ultras).

**Analisi dettagliata della pronuncia:**

1. **Contesto e oggetto della decisione:**  
La pronuncia si inserisce nel quadro delle misure di prevenzione e sicurezza adottate in ambito sportivo, con particolare attenzione alle attività degli ultras e alla prevenzione di comportamenti violenti. La Cassazione ha esaminato la legittimità dell’applicazione del Daspo nei confronti di un soggetto trovato in possesso di oggetti offensivi (come spranghe, bottiglie, altri strumenti contundenti) all’interno di un veicolo, anche se i fatti si riferiscono a un episodio precedente alla partita, che si svolgerà il giorno successivo.

2. **Principio di logica e collegamento tra oggetti e comportamenti:**  
La Suprema Corte ha ritenuto logico e coerente il collegamento tra il possesso di oggetti offensivi e il rischio di eventi violenti o di disturbo all’ordine pubblico anche se tali oggetti vengono trovati con un certo anticipo rispetto alla manifestazione sportiva. La presenza di strumenti offensivi in un veicolo di un ultras è indice di una potenziale capacità di minacciare l’ordine pubblico, anche se l’evento sportivo non si è ancora svolto.

3. **Validità dell’applicazione del Daspo:**  
Il principio cardine è che l’uso o il possesso di oggetti offensivi, anche se in un momento antecedente alla partita, costituisce una condizione idonea a giustificare l’applicazione del Daspo, in quanto dimostra un comportamento preoccupante, volto a creare situazioni di pericolo durante l’evento sportivo. La normativa prevedeva infatti che la misura può essere adottata non solo in relazione a comportamenti già concretizzatisi durante la manifestazione, ma anche sulla base di elementi che denotano un concreto rischio.

4. **Argomentazioni giuridiche:**  
La Corte ha sottolineato come la presenza di tali oggetti in un veicolo possa essere interpretata come un’indicazione di intenzioni aggressive o di preparazione a comportamenti violenti, anche se il fatto si verifica prima della partita. La valutazione di rischio, quindi, non si limita alle azioni già compiute, ma si estende anche alle circostanze che possono preludere a eventi dannosi.

5. **Implicazioni pratiche:**  
Questa sentenza rafforza l’idea che le forze dell’ordine e le autorità sportive possano intervenire preventivamente, basandosi su elementi di prova come il possesso di oggetti offensivi, per impedire che si verifichino incidenti. Ciò rappresenta un passo importante nella tutela dell’ordine pubblico, permettendo l’adozione di misure preventive anche in assenza di comportamenti attivi durante l’evento.

**In conclusione:**  
La Cassazione n. 27731 del 2025 conferma la legittimità dell’applicazione del Daspo in presenza di oggetti di offesa trovati in possesso di ultras anche prima della partita, riconoscendo come logico e giuridicamente corretto il collegamento tra il possesso di strumenti offensivi e il potenziale rischio di violenza o disordine durante l’evento sportivo. La sentenza riafferma l’importanza di una interpretazione preventiva e cautelare delle norme di sicurezza, per tutelare l’ordine pubblico e prevenire eventuali episodi di violenza. 

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