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28 novembre 2025

Tar 2025 - La recente sentenza del TAR OMISSIS (decisione n. OMISSIS/2025) rappresenta un importante punto di svolta nel trattamento giuridico e pratico delle tematiche relative all’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) e alla disabilità. La questione centrale riguarda l’inclusione nei calcoli ISEE di somme percepite a titolo di risarcimento per danno biologico, che la normativa e la giurisprudenza qualificano come indennizzi compensativi, non come reddito o patrimonio.

 

 

 

Tar 2025 - La recente sentenza del TAR OMISSIS (decisione n. OMISSIS/2025) rappresenta un importante punto di svolta nel trattamento giuridico e pratico delle tematiche relative all’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) e alla disabilità. La questione centrale riguarda l’inclusione nei calcoli ISEE di somme percepite a titolo di risarcimento per danno biologico, che la normativa e la giurisprudenza qualificano come indennizzi compensativi, non come reddito o patrimonio.

Il caso concreto e i presupposti

Il caso nasce da un’errata valutazione dell’INPS, che aveva inserito nel calcolo dell’ISEE somme percepite dal ricorrente a titolo di risarcimento per danno biologico, determinando così un valore più elevato di quello reale e causando la revoca di un assegno di cura da parte del Comune di OMISSIS. La famiglia ha contestato tale inclusione, richiamando le disposizioni del DPCM 159/2013 e sostenendo che tali somme:

- non costituiscono entrata reddituale,

- non sono soggette a tassazione,

- non rientrano nella categoria dei componenti esenti.

Il ruolo della normativa e la pronuncia del TAR

Il TAR OMISSIS ha ribadito che i risarcimenti per danno biologico non sono riconducibili a reddito o patrimonio, ma rappresentano una forma di indennizzo volto a compensare una perdita definitiva, e non a remunerare un’attività o a generare ricchezza. La sentenza si basa su principi consolidati in giurisprudenza, tra cui quello espresso dal Consiglio di Stato, che ha più volte chiarito che tali indennizzi, in quanto strumenti di compensazione, non devono essere inclusi nel calcolo dell’ISEE.

In particolare, il Tribunale ha sottolineato tre aspetti fondamentali:

1. I risarcimenti sono strumenti di compensazione, non di arricchimento.

2. La finalità è riequilibrare la capacità reddituale, non aumentare la ricchezza patrimoniale.

3. La loro inclusione nel calcolo ISEE equivale ad un errore giuridico, poiché falsifica il reale nucleo patrimoniale ed economico del nucleo familiare.

Impatto e conseguenze della sentenza

La decisione del TAR comporta effetti immediati e concreti:

- Riabilitazione del beneficiario all’assegno di cura revocato erroneamente.

- Obbligo per l’INPS e il Comune di OMISSIS di rimborsare le spese di giudizio.

- Necessità di correggere i calcoli dell’ISEE, escludendo le somme di risarcimento per danno biologico.

In senso più ampio, questa pronuncia si inserisce in un solco giurisprudenziale ormai consolidato e rafforzato dalla recente modifica normativa rappresentata dal DPCM 13 gennaio 2025, che ha chiarito in modo esplicito che i trattamenti percepiti in condizione di disabilità, non qualificabili come reddito IRPEF, devono essere esclusi dall’ISEE.

Valore sistemico e riflessi pratici

L’importanza di questa sentenza risiede nel suo carattere di principio e di chiarificazione rispetto a un errore interpretativo che ha potuto penalizzare ingiustamente molte famiglie con disabilità. La normativa, infatti, deve essere interpretata nel senso di favorire l’inclusione e di evitare che strumenti di solidarietà sociale diventino ostacoli burocratici o cause di esclusione.

In particolare, l’errata inclusione di risarcimenti come patrimonio mobiliare rischia di:

- falsare l’indicatore economico,

- ridurre l’accesso a prestazioni sociali di sostegno,

- violare il principio di equità e di solidarietà che il sistema dovrebbe garantire.

Considerazioni conclusive

Questa pronuncia rappresenta un esplicito richiamo alle amministrazioni pubbliche affinché adottino un’interpretazione corretta e responsabile delle norme relative all’ISEE, riconoscendo che i risarcimenti per danno biologico devono essere considerati strumenti di compensazione e non di arricchimento patrimoniale. Tale orientamento contribuisce a tutelare i diritti fondamentali delle persone con disabilità, evitando che interpretazioni erronee compromettano l’accesso a servizi e prestazioni essenziali.

In conclusione, la sentenza del TAR OMISSIS rafforza un principio di diritto di grande rilevanza sociale e giuridica, ribadendo che i diritti delle persone con disabilità devono essere garantiti e rispettati, anche attraverso un corretto e consapevole utilizzo degli strumenti normativi e amministrativi.



 

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